Giovedì
04 Dicembre 2003, si è tenuto presso il Grand Hotel Villa Igea di
Palermo, un convegno sulla zootecnia alternativa in Sicilia organizzato
dal C.F.R. alla
presenza di svariati operatori del settore e di numerose persone
interessate a vario titolo.
Questa iniziativa ha il
suo fondamento nel progetto Nuova Zootecnia , gestito dal nostro Ente e
finanziato dal Fondo Sociale Europeo, dallo Assessorato Regionale del
Lavoro e della Formazione Professionale e dal Ministero del lavoro e
delle Politiche Sociali.
Il
primo intervento è stato quello del Dr. Maurizio Scaglione, Presidente
del C.F.R. che ha
innanzitutto tracciato brevemente la storia dell’Ente illustrandone le
diverse esperienze maturate nel settore della formazione professionale.
Ha sottolineato la volontà di contribuire con questo progetto allo
sviluppo ed al collegamento delle tante iniziative legate alla Zootecnia
Alternativa presenti nella nostra Regione, ma che spesso per svariati motivi stentano a decollare.
Sono
state, poi, proiettate delle slides
per
illustrare le fasi in cui si articola il
Progetto, dalla consulenza ed informazione, alla formazione, alla
ricerca, alle attività di inserimento professionale delle figure
formate.
Ha
preso, quindi,
la parola la professoressa Virna Fasone dell’università di Reggio
Calabria.
La
Professoressa ha illustrato in maniera analitica le problematiche
scientifiche e tecniche legate all’allevamento dello struzzo,
soffermandosi su quelle carenze di assistenza scientifica che spesso
sono concausa di diversi insuccessi. Ha anche ampiamente illustrato le
qualità dietetiche di questa carne, che oltre ad essere iposodica, è
quella con il più basso contenuto di colesterolo.
Interviene
quindi il Dr. Giovanni Spinnato, veterinario responsabile del Parco d’
Orleans, che tratta gli aspetti tecnici,
scientifici ed economici dell’allevamento del cinghiale e del
maiale nero delle Madonne.
Il relatore documenta le qualità organolettiche di questi animali,
ampiamente presenti e spesso allo stato completamente brado, nella
Nostra Regione, e che sono un potenziale economico tutto da recuperare,
mentre in atto sono a disposizione solo di pochi consumatori dal buon
palato.
Conclude
il Dr. Gianluigi Veronesi, direttore di struzzi e dintorni, con un
intervento che dopo aver "dimensionato“ il consumo di carne di
struzzo, facendo rilevare che per oltre il 75% è d’importazione ed
esorta i produttori locali a coordinarsi tra di loro per potere
realizzare vere
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